La fattura condominiale è valida prova per il decreto ingiuntivo?

Le fatture rappresentano una prova solida del credito derivante da una prestazione effettuata, a condizione che non siano contestate o che il rapporto sottostante non sia messo in discussione

La fattura condominiale è valida prova per il decreto ingiuntivo?

Il condominio, nella gestione dei rapporti con terzi, come fornitori o prestatori di servizi, si attiene alle regole contrattuali standard. Una condizione per ottenere un decreto ingiuntivo è la presenza di una prova scritta, aspetto contestato da un ingiunto che nega il valore delle fatture come prova sufficiente.

In una recente sentenza, il Tribunale di Roma ha respinto l'opposizione a un decreto ingiuntivo basato su fatture non pagate. Una società di distribuzione di gas ed energia aveva ottenuto un decreto ingiuntivo contro un condominio per mancati pagamenti relativi ai contratti firmati per le forniture. Il Tribunale ha respinto l'opposizione del condominio, sostenendo che le fatture insolute costituivano una prova scritta valida.

Il Tribunale si è richiamato a un principio secondo cui, in assenza di contestazioni sul rapporto contrattuale, le fatture possono essere considerate una valida prova. La Corte Suprema ha chiarito che le fatture commerciali, essendo documenti unilaterali che attestano l'esecuzione di un contratto già in essere, possono essere considerate elementi probatori accettabili quando il rapporto non è contestato.

In questo contesto, la questione centrale riguarda la considerazione delle fatture come prova scritta valida per concedere un decreto ingiuntivo. Il Tribunale ha ritenuto che le fatture depositate fossero sufficienti come prova, respingendo le obiezioni generiche sollevate dal condominio.

Alla luce di queste considerazioni, il giudice ha emesso il decreto ingiuntivo sulla base delle fatture depositate e della documentazione contabile autenticata. Il condominio ha contestato in modo generico, senza fornire argomentazioni valide per respingere le fatture come prova scritta. Inoltre, la Corte Suprema ha precisato che un debitore non può negare la propria fattura emessa, confermando la validità delle fatture come prova fino a querela di falso.

In conclusione, la sentenza del Tribunale di Roma ha correttamente considerato le fatture come prova scritta sufficiente per l'emissione del decreto ingiuntivo, respingendo le richieste di sospensione del condominio per mancanza di valide ragioni secondo la legge.

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