L’analisi di Assonime dell'amministrazione giudiziaria di alcune società per sfruttamento lavorativo

Assonime ha pubblicato un nuovo caso di studio, il numero 5 del 2024, che si concentra sull'amministrazione giudiziaria. Il Tribunale di Milano ha preso una misura di prevenzione nei confronti di tre grandi società del settore della moda, facenti parte di gruppi multinazionali, a causa di un'accusa di aver facilitato il reato di illecita intermediazione e sfruttamento del lavoro

L’analisi di Assonime dell'amministrazione giudiziaria di alcune società per sfruttamento lavorativo

Queste società avevano dato in subappalto la produzione a società terze, che a loro volta avevano sfruttato lavoratori irregolari e clandestini.

Nel primo semestre del 2024, seguendo la richiesta della Procura, il Tribunale ha deciso di mettere sotto amministrazione giudiziaria queste società, secondo l'articolo 34 del Codice Antimafia. Questa decisione è stata presa perché si riteneva che le società in questione avessero contribuito a reati di sfruttamento del lavoro, come dimostrato dal fatto che avevano affidato la produzione a opifici cinesi che sfruttavano lavoratori in condizioni irregolari.

Il caso evidenzia la mancanza o l'inadeguatezza di Modelli di organizzazione, gestione e controllo, come previsto dal D.Lgs. 231/01, e di un sistema di audit efficace che potesse identificare e prevenire i rischi nella catena di appalti e subappalti.

Secondo Assonime, è essenziale che le aziende implementino adeguatamente il Modello 231 per prevenire e arginare fenomeni di sfruttamento lavorativo.

Le sentenze del Tribunale di Milano hanno mostrato che le società non avevano adottato misure adeguate per controllare la filiera produttiva, contribuendo a una cultura aziendale che privilegiava il profitto a scapito della legalità e della dignità dei lavoratori. Nonostante gli audit effettuati, le imprese non avevano rilevato l'assenza di reparti produttivi nelle aziende appaltatrici, un segnale che avrebbe dovuto far sospettare del subappalto illecito.

Il Tribunale ha nominato degli amministratori giudiziari per esaminare la situazione delle società, valutare l'adeguatezza del Modello 231 adottato, rivedere i contratti con i fornitori e segnalare qualsiasi elemento sospetto. Gli amministratori devono anche valutare la condotta collaborativa delle società e verificare se sono stati presi provvedimenti per prevenire situazioni simili in futuro.

Dopo un anno, il Tribunale valuterà se revocare la misura di amministrazione giudiziaria, basandosi sul completamento del progetto di recupero dell'impresa e sulla collaborazione fornita dalla stessa.

In sintesi, il caso di Assonime mette in luce l'importanza di un Modello 231 efficace come mezzo per prevenire comportamenti illeciti nella catena di fornitura e per garantire una gestione aziendale etica e responsabile.

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