Agevolazione prima casa: le condizioni per i cittadini italiani residenti all’estero

Il cittadino italiano residente all’estero può usufruire dell’agevolazione fiscale c.d. prima casa qualora acquisti un’abitazione in qualsiasi Comune del territorio italiano e a determinate condizioni.

Agevolazione prima casa: le condizioni per i cittadini italiani residenti all’estero

L'articolo 2 del Decreto Legge 69/2023 ha introdotto delle modifiche riguardanti l'applicazione dell'imposta agevolata di registro, nota come "prima casa", in relazione alla compravendita di abitazioni non di lusso e ai trasferimenti di proprietà derivanti da motivi lavorativi all'estero. Questa modifica ha lo scopo di rendere più accessibile il beneficio fiscale, in linea con le normative europee per evitare discriminazioni basate sulla nazionalità dei cittadini.

Secondo la normativa vigente, possono beneficiare dell'imposta agevolata le persone fisiche che si sono trasferite all'estero per motivi di lavoro, a condizione che abbiano precedentemente risieduto in Italia per almeno cinque anni o svolto attività nel paese per lo stesso periodo, prima dell'acquisto dell'immobile. Inoltre, l'acquisto deve avvenire nel comune di nascita, di residenza precedente o in cui si è svolta l'attività lavorativa prima del trasferimento.

Restano immutate le condizioni di assenza di altri diritti reali sull'immobile e l'uso dello stesso come prima casa. Non è necessario che il contribuente trasferisca la residenza nel comune in cui si trova l'immobile acquistato, se quest'ultimo è riacquistato entro un anno dalla vendita precedente. In caso di acquisizione per eredità o donazione, il beneficio fiscale si applica alle successioni aperte dal 14 giugno 2023, data di entrata in vigore della legge.

In sostanza, la normativa mira a semplificare l'accesso all'imposta agevolata per la prima casa per coloro che si sono trasferiti all'estero per lavoro, garantendo requisiti chiari e uniformi per tutti i cittadini indipendentemente dalla nazionalità. Queste regole pongono le basi per una maggiore equità e trasparenza nel settore degli acquisti immobiliari, consentendo a un numero più ampio di persone di godere dei vantaggi fiscali correlati all'acquisto della prima casa in Italia.

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