Assegno di inclusione: il Garante Privacy dà il via libera alle verifiche INPS
Il Garante Privacy ha espresso parere positivo riguardo alle metodologie e alle sicurezze tecniche e organizzative che l'Inps utilizzerà per accedere alle informazioni necessarie ai fini dei controlli relativi all'Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Tali dati verranno raccolti dal proprio archivio informativo e da altre istituzioni pubbliche.

Il documento, redatto in conformità alle linee guida trasmesse dall'Ufficio durante i colloqui tenuti, mira a garantire che i trattamenti dei dati dei richiedenti l'ADI e il SFL siano conformi alle normative sulla privacy. Queste misure risultano necessarie data la vasta mole e la sensibilità delle informazioni coinvolte, che includono dati riguardanti la salute, minori e condanne penali.
Nei casi di scambio di informazioni tra l'Inps e le autorità competenti come i Comuni, il Ministero dell'Interno, l'ACI, l'Agenzia delle Entrate, il Ministero della Giustizia e il Ministero dell'Istruzione e del Merito, la trasmissione dei dati sarà limitata esclusivamente a quelli rilevanti per le verifiche previste dalla legge, comprese le condizioni di svantaggio o l'inserimento in programmi di assistenza sanitaria.
Il testo delinea anche le procedure per l'interscambio puntuale di informazioni tra l'Inps e altre istituzioni in caso di violazioni della sicurezza, come ad esempio una violazione dei dati (data breach).
Le misure di sicurezza approvate dal Garante Privacy consentiranno all'Istituto di utilizzare i dati provenienti dai propri database e da altre fonti pubbliche per verificare l'idoneità ai requisiti necessari, garantendo che l'erogazione dell'Assegno di Inclusione avvenga correttamente e non vada a soggetti non idonei (NL Garante Privacy del 22 ottobre 2024).