Contratti di mutuo: quale rimedio in caso di manipolazione del tasso Euribor?

La Cassazione ha trasmesso al Primo Presidente la questione relativa agli effetti sui contratti di mutuo “a valle” dell’intesa restrittiva della concorrenza accertata dalla Commissione dell’Unione Europea (per il periodo dal 29 settembre 2005 al 30 maggio 2008).

Contratti di mutuo: quale rimedio in caso di manipolazione del tasso Euribor?

Nell'ambito di recenti sviluppi legali e giurisprudenziale, viene affrontato il delicato tema sulla validità dei contratti di mutuo contenenti clausole parametrate all'indice Euribor. La questione di rilievo riguarda se tali accordi possano considerarsi come transazioni derivanti da un accordo anticoncorrenziale, con implicazioni dirette sulla loro legittimità.

L’ordinanza interlocutoria del 19 luglio 2024 n. 19900 la Cassazione afferma che, per poter configurare il contratto di mutuo come il frutto di una presunta intesa vietata, è necessario evidenziare un chiaro legame funzionale tra i due atti, tale da garantire che il mutuo rappresenti il risultato finale di tale accordo.

Il contesto giuridico trae origine da decisioni rilevanti della Commissione Europea che, tra il 2013 e il 2016, ha riconosciuto la partecipazione di alcune istituzioni finanziarie in un'azione anticoncorrenziale. In particolare, la manipolazione dell'Euribor da parte di dette banche ha creato disservizi nel mercato dei derivati sui tassi di interesse in euro e portato a distorsioni informative che favorivano alcuni operatori a discapito della concorrenza.

In virtù di questa valutazione, i contratti di mutuo indicizzati all'Euribor sono stati oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza di merito. Si è riconosciuto che tali clausole potevano essere affette da nullità parziale o totale nel caso in cui l'indice Euribor fosse stato soggetto a pratiche illecite, compromettendo la trasparenza e l'integrità del mercato.

La Suprema Corte solleva, dunque, la questione cruciale se l'alterazione dell'Euribor in seguito a tali atti illeciti da parte di terzi possa costituire un elemento rilevante nel processo decisionale dei contraenti, influenzando la formazione della volontà delle parti e distorcendone la rappresentazione della realtà. Saranno le Sezioni Unite a dare la soluzione al quesito.

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