Contratto di locazione con clausola penale: si applica la tassazione della disposizione più onerosa.
La clausola penale contenuta nel contratto di locazione è trattata come un atto sottoposto a condizione sospensiva, con un pagamento di imposta in misura fissa di 200 euro.

L'istante che intende locare un immobile adibito a studio medico ha chiesto all’Agenzia delle entrate debbano essere applicate le disposizioni dell'articolo 21 comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 131/86, che prevedono la registrazione di un documento contenente diverse disposizioni con l'imposta dovuta per la disposizione più costosa.
Secondo il richiedente, la clausola penale è considerata accessoria all'obbligazione principale di locazione e dovrebbe quindi essere tassata come se il documento contenesse solo la disposizione principale, ossia il contratto di locazione soggetto a un'imposta del 2%.
L'Agenzia delle Entrate, tramite la risposta n. 185 del 18 settembre 2024, conferma che la clausola penale, regolata dagli articoli 1382 e seguenti del Codice Civile, ha lo scopo di stabilire preventivamente il risarcimento in caso di mancato adempimento o ritardo nell'esecuzione di un impegno contrattuale, senza la necessità di dimostrare il danno. Ai fini fiscali, il pagamento proveniente dalla clausola penale è escluso dalla base imponibile IVA ed è soggetto all'imposta di registro.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3466 del 2024, ha precisato che la clausola penale inclusa in un contratto di locazione non è soggetta a un'imposta di registro separata, bensì segue la regola dell'imposizione della disposizione più costosa come previsto dal secondo comma dell'articolo 21 del Testo Unico delle Imposte di Registro. Questo perché la clausola penale è intrinsecamente collegata al contratto di locazione e non può avere esistenza autonoma rispetto all'obbligazione principale.
In sostanza, per la registrazione di un contratto di locazione che include una clausola penale, si applica la tassazione della disposizione più costosa, che in questo caso è quella relativa al contratto di locazione.
La clausola penale è infatti, considerata un atto con condizione sospensiva, con un'imposta fissa di 200 euro e, il verificarsi dell'evento di inadempimento che attiva l'obbligo di pagamento, deve essere notificato entro trenta giorni all'ufficio che ha registrato l’atto.