Infiltrazioni dal piano superiore: niente risarcimento per la parte lesa che rende difficili i lavori
Legittimo parlare di colpa della parte danneggiata, tanto più che il comportamento incriminato si è reiterato per mesi ed è stato causa esclusiva dei danni rilevati al momento del sopralluogo.
Appartamento danneggiato a seguito di alcune infiltrazioni provenienti dal corrispondente appartamento del piano superiore, ossia percolazioni per il malfunzionamento della tubazione di scarico. Ciò nonostante, i giudici escludono la responsabilità del proprietario dell’immobile che ha causato il problema. Fatale, difatti, la testarda resistenza del proprietario dell’immobile leso all’ipotesi dell’esecuzione di lavori ad hoc per porre rimedio al problema. Centrale nella vicenda presa in esame dai giudici (sentenza del 30 luglio 2024 del Tribunale di Palermo) è l’atteggiamento colpevole della parte lesa. Su questo fronte i giudici osservano che il proprietario dell’immobile da cui provenivano le infiltrazioni si era reso disponibile, già prima dell'intervento dei Vigili del Fuoco, alla esecuzione di opere propedeutiche alla eliminazione del problema, opere però non realizzate a causa della mancata autorizzazione e collaborazione della parte lesa a consentire l'accesso dal proprio appartamento per compiere i necessari lavori. Per i giudici non ci sono dubbi: un simile contegno configura una ipotesi di colpa della parte danneggiata. Anche perché il comportamento incriminato della parte danneggiata si è reiterato per mesi ed è stato causa esclusiva dei danni rilevati al momento del sopralluogo dei Vigili del Fuoco, poiché se la parte lesa avesse tenuto una condotta diligente e prudente, permettendo l'ingresso della sua unità abitativa al primo evento denunciato, i danni non si sarebbero verificati. Tirando le somme, il comportamento tenuto dalla parte lesa si è concretizzato in una ingiustificata contrapposizione alla risoluzione delle problematiche insorte per il malfunzionamento della tubazione di pertinenza dell'immobile del piano superiore, e ciò rappresenta, secondo i giudici, una chiara ipotesi di caso fortuito che esonera la responsabilità del proprietario dell'immobile del piano superiore, visto il comportamento tenuto dal proprietario danneggiato.