La Corte Costituzionale conferma il dovere delle Regioni di versare contributi statali
Il caso finito sotto la lente del Giudice delle Leggi riguarda la Regione Valle d’Aosta che ha impugnato la legge di Bilancio 2021 nella parte in cui prevede un contributo dei Comuni italiani per la spesa pubblica.

La Corte Costituzionale ha respinto le obiezioni sollevate dalla Regione Autonoma Valle D'Aosta riguardo alla legittimità dell'art. 6-ter, comma 4 del decreto-legge n. 132 del 2023. Tale normativa ha introdotto modifiche al comma 853 dell'art. 1 della legge n. 178 del 2020, relativa al Bilancio di previsione dello Stato per il 2021 e al bilancio pluriennale 2021-2023.
Il comma 853 richiede, infatti, a tutti gli enti territoriali italiani, compresi i Comuni valdostani, di corrispondere un contributo alle casse statali per garantire una gestione oculata della spesa pubblica e l'adempimento degli obblighi previsti dall'Unione Europea.
Secondo la sentenza, la Regione Valle d'Aosta ha l'obbligo legale di riscuotere e trasferire i pagamenti al governo centrale per conto dei Comuni della Regione. I Comuni valdostani non possono essere considerati come entità unica con la regione stessa e pertanto devono versare il contributo richiesto. La Corte ha chiarito che la Regione non paga due volte in modo erroneo, ma adempie correttamente ai pagamenti dovuti come ente regionale e per conto dei Comuni.
Inoltre, la sentenza chiarisce che lo Stato può richiedere alle Regioni speciali, come la Valle d'Aosta, contributi per il risanamento finanziario, stabiliti in base a criteri di ripartizione dell'importo dovuto da ciascun ente. La mancanza di un accordo preventivo con lo Stato non viola i principi contrattuali, poiché l'importo totale è definito dal governo centrale, mentre sono lasciati agli enti territoriali i dettagli della ripartizione del contributo tra di loro.