L’assemblea condominiale non può essere convocata tramite Whatsapp

Il Tribunale di Avellino precisa che è annullabile la delibera assembleare il cui avviso di convocazione sia stato diramato ai condomini mediante applicativo di messaggistica whatsapp.

L’assemblea condominiale non può essere convocata tramite Whatsapp

Il Tribunale di Avellino, con la sentenza numero 1705 pubblicata l'8 ottobre 2024, ha dichiarato annullabile una delibera assembleare poiché l'avviso di convocazione è stato diffuso ai condomini tramite messaggio WhatsApp, violando così l'articolo 66, comma 3, delle disposizioni attuative del codice civile.

Nel caso in questione, una condomina ha impugnato la delibera perché non è stata convocata all'assemblea e ha richiesto che venisse invalidata. Il condominio ha affermato che i condomini avevano autoconvocato l'assemblea utilizzando il modulo fornito dall'amministratore dimissionario e consegnato a uno di loro, il quale inviava le convocazioni tramite WhatsApp. Le comunicazioni, ad avviso del condominio, risultano regolarmente trasmesse e le contestazioni sollevate dalla condomina sulla regolarità della convocazione infondate. Inoltre, ha sottolineato che la delibera contestata è stata successivamente sostituita da un'altra con lo stesso oggetto, e quindi la questione doveva essere considerata chiusa.

Il tribunale ha evidenziato che, secondo l'articolo 66, comma 3, delle disposizioni attuative del codice civile, la convocazione dell'assemblea deve essere notificata ai condomini almeno cinque giorni prima della data fissata per la prima convocazione, al fine di informarli in modo adeguato sui temi all'ordine del giorno e permettere loro una partecipazione informata.

Inoltre, ha sottolineato che l'amministratore deve rispettare rigorosamente le modalità di convocazione previste dalla legge, quali la raccomandata, la posta elettronica certificata, la raccomandata a mano e il fax. Altre forme di comunicazione come l'affissione, l'inserimento nella cassetta postale, SMS, la posta elettronica ordinaria e WhatsApp non sono considerate valide e poiché la comunicazione a ciascun interessato è fondamentale per la validità dell'assemblea, l'omissione di uno di essi rende annullabile le decisioni prese.

Il tribunale ha quindi, concluso affermando che le comunicazioni avvenute tramite WhatsApp tra i condomini sono informali e di natura preparatoria, e non costituiscono una valida convocazione dell'assemblea. Questa modalità presenta incertezze sulla ricezione e manca della forma ufficiale necessaria. Pertanto, nel caso in questione le decisioni prese durante l’assemblea, venendo a mancare la prova di regolare convocazione a causa delle modalità non conformi alla legge, possono essere annullate.

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