Licenziato il direttore di Poste Italiane per aver effettuato operazioni dannose

Il licenziamento del direttore di un ufficio postale è stata confermata a causa di una grave negligenza, ovvero il mancato controllo di operazioni cruciali quali i rimborsi di buoni postali di ingente valore.

Licenziato il direttore di Poste Italiane per aver effettuato operazioni dannose

In un ufficio postale campano si sono verificate operazioni che si sono rivelate ingannevoli e dannose per l'azienda. In particolare, al direttore viene attribuito il disguido di aver trattato un assegno di oltre 5.700 euro come circolare anziché come bancario, preparandone la spedizione al service senza notare questa anomalia. Inoltre, non ha riconosciuto segni evidenti di contraffazione su due buoni postali che sono stati rimborsati ma risultavano clonati, accettando il rimborso fraudolento di altri 35 buoni postali, del valore di 5 milioni di lire ciascuno, per un totale di quasi 600.000 euro.

Poste Italiane ha quindi optato per il licenziamento del dipendente, una misura sostenuta dai giudici di primo grado nonostante le obiezioni sollevate dal lavoratore. Tuttavia, in Cassazione il dipendente lamenta che il licenziamento sia eccessivo in quanto manca la prova dell'intenzionalità nelle azioni che gli sono state addebitate, sebbene sia stata riconosciuta una "gravissima negligenza".

I giudici della Cassazione rigettano la difesa del lavoratore e confermano definitivamente il licenziamento disposto da Poste Italiane, ribadendo che il contratto prevede il licenziamento immediato per violazioni intenzionali di leggi, regolamenti o doveri d'ufficio che causino gravi danni all'azienda o a terzi.

Sottolineano inoltre che il licenziamento è stato emesso per giusta causa, considerando la gravità del comportamento del lavoratore e l'assenza di controllo da parte del direttore durante operazioni rilevanti come i rimborsi di buoni postali di alto valore.

Considerando la grave negligenza del lavoratore e le ripetute mancanze nelle sue responsabilità di direttore dell'ufficio postale, il licenziamento risulta essere legittimo e proporzionato; le contestazioni del lavoratore sul danno e sulle conseguenze patrimoniali della sua condotta sono state ritenute superflue alla luce della chiara negligenza dimostrata (Cas. n. 23174 del 27 agosto 2024).

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