Scopre che la moglie era un uomo: respinta la richiesta di annullamento del matrimonio

Secondo i giudici, la rettificazione del sesso non implica un vero cambiamento d'identità. Di conseguenza, il matrimonio non è soggetto ad annullamento.

Scopre che la moglie era un uomo: respinta la richiesta di annullamento del matrimonio

La sentenza emessa dal Tribunale di Livorno ha affrontato il tema della correzione dell'assegnazione del sesso per individui con disforia di genere, sottolineando che questo processo non rappresenta un cambiamento d'identità, ma piuttosto un adeguamento esteriore alla propria identità.

In questo caso specifico, una coppia, sposata legalmente per diciotto anni e senza figli, ha visto la moglie attribuire la sua mancanza di fertilità alla rimozione dell'utero. Tuttavia, il marito aveva scoperto che la moglie era un uomo prima di conoscerlo, ritenendo che questa fosse la causa dell'infertilità.

Il marito ha quindi chiesto l'annullamento del matrimonio affermando di aver agito in errore riguardo alle qualità personali dell'altro coniuge, sostenendo che non si sarebbe sposato se avesse conosciuto la verità sin dall'inizio.

Il Tribunale ha respinto la richiesta, sostenendo che l'ignoranza riguardo alla correzione di genere non costituisce un errore essenziale ai sensi dell'art. 122 c.c.

I giudici hanno precisato che la correzione di genere non rappresenta un cambio d'identità, ma piuttosto un adeguamento esteriore, escludendo la possibilità di considerare tale aspetto come errore sull'identità della persona; hanno altresì sottolineato che l'errore deve riguardare l'identità complessiva dell'individuo e non solo gli aspetti fisici.

Resta, tuttavia, il sospetto che il marito sia stato indotto in errore per diciotto anni (Trib. Livorno del 12 luglio 2024).

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